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Ode all’insicurezza

 

Chiuditi in casa e abbraccia
la tua insicurezza. Va bene così.
Non sopravviveremo all’adolescenza
dell’umanità continuando a giocare
a chi grida di più. Chiuditi
come il fiore della calendula
sulla terrazza, quando con la primavera
arrivano i temporali. Proteggi
i tuoi petali fino al nuovo sole. Ti salveranno
le radici, che a te sembrano esili,
ma succhiano la saggezza della poca terra
rimasta tra le lastre di cemento.
E io ti amo perché sai abitare
la terra come un fiore
di calendula.

 

(Da L’indifferenza del cinghiale 2020)

Temporali

 

Non è perché fuori piove
se mi dici:<<Guarda
che sei un uomo
non un temporale>>.
È perché dentro hai un lago
che cento giorni di sole
non basteranno ad asciugare.

 

(Da Poesia di lago e di mare 2003)

Nascere –
è come quandio entri
nell’ultmo bar aperto
la notte di Natale,
con una lettera in tasca.

E ti si appannano
gli occhiali

 

(da “Un giorno come l’ultimo. In viaggio per le strade di Como e della mente”, Dialogolibri, 1997)

La voce della civetta

 

Giuliana che nel fitto del bosco
riconosce la voce della civetta…
«Tutta questione d’allenamento», dice.
Varrà lo stesso per la voce di Dio?

 

(da “Poesie politiche”, Luca Pensa Editore, 2006)

Cosia

 

Il torrente vicino a casa
cambiava colore secondo la moda
nella famosa città della seta.

(de “Poesia politiche”, Luca Pensa Editore, 2006)

Preghiera di Santa Guglielma

 

Nel nome del padre, della figlia e dello Spirito Santo
possa il tuo quadro muto, millenario
rifugio per gli eretici, sconfiggere
la Nuova Inquisizione a reti unificate.
Possa il tuo amore di madre
venuta da lontano
salvare la donna con l’uomo
l’ebreo con il musulmano.
Se non è troppo, persino l’ateo
che ti rivolge questa preghiera.
Si fermino i gitanti davanti alla targa
che ti narra sfuggita all’ira ingiusta
del marito, su questo monte
dove non hai mai messo piede
ma hai impresso una profonda
impronta.

Libera i Bonifaci dal male
e lascia in pace gli uomini
di buona volontà.
Amen.

(da “Terra tra due fari. Piccolo viaggio in Italia”, Lietocolle, 2011)

I luoghi che mi abitano

 

Amo i luoghi che mi abitano
le persone che mi vivono.
Ci siamo incontrati sull’angolo
azzurro tra avenida Italia e via
degli Emigrati in Cile. Ci siamo
amati nella spuma di un’onda
di Isla Negra, oceanica variante
della siepe leopardiana sospesa
come quadro alla parete.
Ci siamo mescolati in una folla
di ricordi strasognati. I sogni
pietre raccolte su opposte spiagge
ora segnano i margini del lago
che liquefatti ci contiene.

(da “Ode al vento. Una historia de antípodas”, I Quaderni del Bardo, 2016)

La casa nel bosco

 

Torno a casa
camminando piano
per non disturbare
la notte.
Chiudo la porta
al giorno.
Rientro in me stesso
finché il ghiro rientrerà
nella sua tana
sul noce.

 

(de “Ode al vento. Una historia de antípodas”, I Quaderni del Bardo, 2016)

Dorsale

 

Un giorno la faremo tutta di notte
partendo da casa
come in un sogno.
Cammineremo col muflone e col cinghiale
con la volpe e la faina
come compagni di un viaggio

all’origine del bene e del male.
Cammineremo tutto il buio
che ci è stato concesso.
E arriveremo alla punta spartivento
in tempo per vederci sorgere
soli.

 

(da “L’indifferenza del cinghiale. Poesie e visioni dalla quarantena”, I Quaderni del Bardo, 2020)

Sulla tomba di Gregory Corso

 

Camminando leggeri con i gatti
tra le tombe dei poeti
letture di fine vita, o forse
solo di fine estate,
nel cimitero acattolico di Roma.

 

(inedito)

Ode al bosco

 

Grazie, bosco che mi restituisci gli occhi
anche quando li chiudo
disteso nel tuo prato.
Che dai un senso all’avere le mani
per aggrapparmi alla radice
se il piede cede con la terra.
Che mi hai insegnato a vincere
la paura di camminare di notte
tra rumori che non conosco,
di esseri che non vedo
se non per gli occhi,
che come piccole lune compaiono
dietro un cielo di corteccia nera
e mi scrutano l’anima
che non ricordavo di avere.

 

(inedito)